È morto Piero Angela: l’unico uomo in grado di far appassionare intere generazioni alla scienza

Nella mattinata del 13 agosto è morto a Roma il più grande divulgatore scientifico italiano, l’unico uomo in grado di far appassionare intere generazioni alla scienza direttamente dal proprio divano di casa con trasmissioni come Quark e di farci tornare un po’ bambini ritrovando quella curiosità che sa di infanzia nel scoprire cose nuove. A comunicarlo il figlio Alberto, giornalista, noto conduttore e divulgatore come il padre, con un post sui suoi canali social: Buon viaggio papà.

Figlio di uno psichiatra antifascista, dopo gli studi al liceo classico e prima di diventare giornalista Piero Angela, grande appassionato di pianoforte e musica jazz, studiò al conservatorio. Arrivò in Rai nei primi anni Cinquanta collaborando alla realizzazione di un programma sulla storia del jazz. Dopo il lavoro in radio e dopo essere stato inviato (tra le altre cose in Yemen, Israele, Iraq e Vietnam), passò alla conduzione del Telegiornale Nazionale delle 13:30, e nel 1976 fu il primo conduttore dell’appena nato TG2. Negli anni Sessanta e Settanta si occupò, tra le altre cose, delle missioni Apollo per andare sulla Luna.

Angela ha scritto quasi 40 libri (molti dei quali con il figlio Alberto) e condotto oltre 30 programmi televisivi, il più famoso dei quali è senz’altro Quark (che esordì con la sua prima puntata in onda nel 1981 che fu seguita da oltre 9 milioni di persone), che negli anni Novanta sarebbe poi diventato Superquark, la versione estesa a due ore del format da un’ora di Quark. Nel tempo ci sono state diverse e varie versioni di Quark e Superquark, per esempio Quark Europa, Quark Economia, Quark in pillole, e più recentemente Superquark+.

Spiegò che il suo successo stava nella sintesi tra un «linguaggio che sta dalla parte del pubblico» e «contenuti dalla parte degli scienziati».

Oltre a questi, Angela ha condotto e curato anche Viaggio nel cosmo, Indagine sulla parapsicologia, Il pianeta dei dinosauri e La macchina meravigliosa, una esplorazione del corpo umano e il programma a cui aveva raccontato di essere più affezionato.

Il Quirinale ha pubblicato un messaggio in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime «grande dolore per la morte di Piero Angela, intellettuale raffinato, giornalista e scrittore che ha segnato in misura indimenticabile la storia della televisione in Italia, avvicinando fasce sempre più ampie di pubblico al mondo della cultura e della scienza, promuovendone la diffusione in modo autorevole e coinvolgente».

In un comunicato del governo il presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito Angela «maestro della divulgazione scientifica, capace di entrare nelle case di generazioni di italiani con intelligenza, garbo, simpatia» e ha aggiunto: «le sue trasmissioni e i suoi saggi hanno reso la scienza e il metodo scientifico chiari e fruibili da tutti. Il suo impegno civile contro le pseudoscienze è stato un presidio fondamentale per il bene comune, ha reso l’Italia un Paese migliore».

Dopo la morte di Piero Angela, l’ufficio stampa Rai ha diffuso questa sua lettera, spiegando che nei giorni scorsi lui l’aveva voluta lasciare come «ultimo messaggio di saluto ai telespettatori»:

Giornalista, ideatore di format tv di grande successo e divulgatore scientifico, Angela è stato tra i volti più amati e stimati della tv pubblica italiana.

La camera ardente sarà allestita il 16 agosto, dalle 11.30, in Campidoglio. A seguire è previsto il funerale laico.

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